L'Assemblea di redazione de il Tirreno ha votato all'unanimità, e inviato all'Associazione Stampa Toscana, un documento nel quale si denuncia una serie di inadempienze contrattuali dell'Azienda, il Gruppo Sae, fra i quali il non rispetto dei congedi parentali, la violazione degli accordi di secondo livello e, soprattutto gli insopportabili ritmi di lavoro, gli straordinari imposti e non pagati.
L'Associazione Stampa Toscana è disponibile a un confronto immediato con l'Azienda, insieme al Cdr, affinché vengano risolte subito tutte le questioni denunciate dall'Assemblea. Nel caso in cui l'incontro non ci sia o non dia le risposte ai problemi denunciati nel documento, il sindacato non potrà che agire nei modi e nelle forme dettate dal contratto di lavoro e dalla legge.
Il documento dell'Assemblea di redazione de "Il Tirreno"
Con 44 voti a favore su 44 partecipanti, l'assemblea dei redattori del Tirreno, riunitasi il 13 maggio, ha deciso di denunciare il mancato rispetto del contratto di lavoro e di una serie di accordi di secondo livello che si protrae da troppo tempo in seno al giornale.
In primo luogo l'assemblea denuncia la decisione dell'azienda di non ridurre la cassa integrazione o in alternativa fare un contratto a termine di sostituzione in seguito al congedo parentale post maternità di una collega. Una decisione che appare discriminatoria nei confronti del diritto dei lavoratori di usufruire dei congedi genitoriali. Situazione che perdura da tempo risultando adesso ancor più grave considerato che appena un mese fa l'azienda aveva ribadito in questo senso il suo impegno in un accordo firmato al Ministero del Lavoro.
L'assemblea denuncia il continuo sforamento degli orari di lavoro previsti dal contratto. Quotidianamente la quasi totalità dei giornalisti lavora tra le 9 e le 11 ore dentro un arco lavorativo che arriva anche a 12 ore, senza che vengano corrisposti gli straordinari previsti dal contratto nazionale. Si procederà, d’ora in avanti, con la richiesta di pagamento di straordinari, laddove effettuati, come da contratto di lavoro.
L'assemblea denuncia il mancato rispetto degli accordi di secondo livello del 2024 che prevedevano il pagamento dell'aggiornamento professionale del 2024 entro lo scorso mese di febbraio, termine poi posticipato a maggio sul cui saldo l'azienda non vuole dare certezze.
L'assemblea evidenzia come gli attuali livelli di cassa integrazione siano insostenibili per produrre un giornale di qualità e chiede che la percentuale venga abbassata, anche in considerazione delle crescenti richieste di attività legate a nuovi inserti e iniziative speciali che portano importanti introiti all'editore.
L'assemblea chiede che sia portato il dovuto rispetto professionale e personale ai colleghi e che cessino toni denigratori troppo spesso usati verso i giornalisti, a cui l'azienda dovrebbe riconoscere senso di responsabilità, spirito di sacrificio, attaccamento alla testata, passione e professionalità, e grazie ai quali il Tirreno rimane, nonostante le difficoltà del mercato editoriale, leader e voce autorevole e riconosciuta sui territori di appartenenza sia per l'informazione cartacea che per quella digitale. Nella ferma convinzione che la contrapposizione tra parti sia deleteria e che serva la massima collaborazione di lavoratori, management e investitori per il rilancio del giornale: i giornalisti da sempre stanno facendo la loro parte e continueranno a farla.
Con queste premesse l'assemblea all'unanimità ha deciso di avvalersi anche dell'assistenza legale dell'Associazione Stampa Toscana per il rispetto dei diritti, del contratto e degli accordi.
L'assemblea dei giornalisti del Tirreno