Ast e Regione Toscana: seminario sul linguaggio dei femminicidi. Con 6 crediti deontologici. Iscrizioni solo in lista d'attesa

Le parole hanno un peso, ancor di più quando si devono raccontare violenze (di uomini sulle donne) e prevenire e cambiare una cultura che si imbeve invece di stereotipi, luoghi comuni, svalorizzazioni e iconografie sbagliate, responsabile di quelle violenze.

Con questo obiettivo l’Associazione stampa toscana, sindacato unico e unitario dei giornalisti, organizza in collaborazione con la Regione Toscana un corso ad hoc dal titolo: "Violenza di genere. Il linguaggio giornalistico contro gli stereotipi e per una corretta narrazione rispettosa delle vittime anche dal punto di vista deontologico". 

I partecipanti otterranno 6 crediti deontologici per la formazione continua obbligatoria: quattro ore, il 25 marzo dalle 9 alle 13 a Palazzo Strozzi Sacrati in piazza del Duomo 10 a Firenze, sede della presidenza della giunta regionale toscana, per parlare di violenza di genere e quale linguaggio giornalistico e quali accortezze vanno usate contro gli stereotipi e per una corretta narrazione rispettosa delle vittime anche dal punto di vista deontologico.   

La partecipazione, riservata ai giornalisti, è gratuita: obbligatorio prenotarsi sulla piattaforma  www.formazionegiornalisti.it. I posti sono esauriti. Iscrizioni solo in lista d'attesa. In cantiere altri due seminari: uno a Prato e uno a Lucca.

“La gravità e il trend di crescita del fenomeno della violenza maschile sulle donne impone a tutte le istanze della società civile di incrementare e rafforzare la propria azione: per questo è necessario ristabilire una narrazione corretta attraverso studio e formazione professionale” sottolinea Cristina Manetti, capo di gabinetto e ideatrice della manifestazione “La Toscana delle donne” organizzata dalla Regione, ma anche giornalista.    

“L’Associazione Stampa Toscana è impegnata in un rinnovato contributo nel percorso intrapreso ormai da anni verso una corretta narrazione della violenza di genere, per un uso consapevole del linguaggio, rispettoso delle vittime e volto alla prevenzione e a un cambiamento culturale e sociale - spiega Sandro Bennucci, presidente dell’Associazione stampa toscana –. I giornalisti possono  infatti contribuire in maniere decisiva a combattere il fenomeno e a non rendere le donne vittime due volte”.

Il racconto della violenza non deve mai trasformarsi in un’altra violenza e il diritto di cronaca non può trasformarsi in un ennesimo abuso.

Durante la mattinata interverranno, oltre a Sandro Bennucci e Cristina Manetti, la giornalista e vice presidente dell’Associazione Stampa Toscana Chiara Brilli, la docente e saggista esperta di linguaggi inclusivi Eleonora Pinzuti e Vittoria Doretti, responsabile della Rete Codice Rosa della Regione Toscana.