“Di quattro non se ne fa uno normale”. E’ il testo di un messaggio scambiato tra il direttore generale e il direttore del personale di Sae Toscana e condiviso durante un incontro sindacale di conciliazione per il prepensionamento di un giornalista. Siamo al Tirreno ed è l’ennesima delegittimazione del ruolo del sindacato all’interno del quotidiano in una cornice di rapporti assai complessi. I quattro a cui è indirizzato l’epiteto sono il presidente dell’Ast, Sandro Bennucci, il legale dell’associazione, avvocato Pierluigi D'Antonio, il giornalista prepensionato e il rappresentante del cdr. Un atto già grave di per sé che ha avuto un epilogo considerato dal sindacato e dall’unanimità dei giornalisti del Tirreno, assurdo: lo screenshot della conversazione è stato consegnato alla giudice durante il procedimento di comportamento antisindacale a ulteriore prova di un atteggiamento insostenibile da parte dell’azienda e, per questo, con l’accusa di aver condiviso una conversazione privata (condivisa sì, ma dal direttore generale), è stata consegnata una contestazione disciplinare al componente del cdr.
L'Associazione Stampa Toscana ha dato mandato al legale D'Antonio di fare tutti i passi necessari in difesa del collega sindacalista, dei giornalisti del Tirreno e di tutti coloro che si sono trovati, loro malgrado coinvolti nella vicenda.
Lunedì 13 ottobre 2025, i giornalisti del Tirreno, durante il secondo giorno di sciopero, si sono presentati, insieme ai colleghi di altre testate, in presidio davanti a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione Toscana con la segretaria della Fnsi, Alessandra Costante, il presidente Ast, Sandro Bennucci, il presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli e del consiglio regionale dell’Ordine Giampaolo Marchini.
E’ stata la prima volta che il quotidiano, in 150 anni di storia, non è uscito in edicola con i risultati elettorali e la manifestazione aveva lo scopo di portare all’esterno la situazione e di arrivare a parlare con il presidente Eugenio Giani che sulla vicenda non si è ancora espresso. Incontro che non è avvenuto, mentre nel comitato elettorale del Pd, i giornalisti hanno incontrato e parlato con la segretario Pd Elly Schlein, con il segretario regionale Emiliano Fossi e con il parlamentare e numero due del partito Marco Furfaro.
Da un lato i giornalisti del Tirreno evidenziano con sconcerto il fatto che la procedura tentata da Sae Toscana sia stata avviata in pendenza della causa di Assostampa Toscana, su mandato dell’intera assemblea dei redattori, di fronte al giudice del lavoro. Causa che ha avuto, proprio lunedì, un primo esito: la condanna di Sae per comportamento antisindacale. Dall’altro, pienamente consapevoli delle difficoltà che attraversa l’intero settore, i giornalisti del quotidiano evidenziano se sia utile rinviare la presentazione di annunciati pesanti piani di riorganizzazione, negando al Cdr e al corpo redazionale il dovuto, normativamente, confronto insistendo con atteggiamenti denigratori dei giornalisti e di chi sindacalmente li rappresenta.
Se è vero che, come dichiarato dai vertici di Sae nei giorni scorsi, l’intento è quello di lavorare per il rilancio della testata, il Cdr del Tirreno fa notare "che il management rappresentante dei vertici aziendali, dal quale dovrebbe passare il rilancio del giornale, in più di un'occasione si è distinto per la mortificazione delle professionalità giornalistiche". In altre parole, il Cdr "ravvisa un'incomprensibile incoerenza tra gli annunci e l'agire quotidiano dei rappresentanti di Sae Toscana che sembrano voler minare alle base le condizioni di un confronto con il corpo redazionale, non solo auspicabile ma addirittura vitale per la sopravvivenza stessa del giornale".
L'Associazione Stampa Toscana conferma la volontà, ribadita, all'unanimità, nell'ultima seduta del Consiglio direttivo, di essere al fianco, in ogni sede, del corpo redazionale del Tirreno e del Cdr, condividendo il loro impegno nel "difendere le professionalità e la testata che quotidianamente racconta i territori, nonostante le richieste di enormi sacrifici economici e carichi di lavoro insostenibili a causa dei tagli sulle buste paga, straordinari non retribuiti, continue richieste di prestazioni professionali aggiuntive per il confezionamento di inserti per il sostegno economico della testata".
Assostampa Toscana sosterrà le giornaliste e i giornalisti del Tirreno anche nella difesa, annunciata dal Cdr e da tutti i colleghi, "dell'integrità del giornale, a cominciare dalle redazioni sui territori, presidi indispensabili per garantire una cronaca puntuale e il legame con i lettori".
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Fnsi e Ast: sciopero al "Tirreno" dopo contestazione disciplinare ritorsiva a componente del Cdr. Il sindacato diffida l'Azienda e chiede il ritiro immediato del provvedimento
L'assemblea dei redattori de "Il Tirreno", all'unanimità, ha proclamato lo sciopero immediato per impedire l'uscita del giornale domenica 12 ottobre 2025, fra l'altro giornata di elezioni regionali in Toscana, dopo la contestazione disciplinare a un componente del Comitato di redazione, per una situazione che lo vedeva impegnato nelle sue prerogative sindacali. Provvedimento gravissimo e del tutto ingiustificato.
L'assemblea dei redattori, alla quale sono intervenuti la segretaria generale della Federazione nazionale della stampa, Alessandra Costante, e il presidente dell'Associazione Stampa Toscana, Sandro Bennucci, chiede il ritiro immediato del provvedimento, ritenuto ritorsivo anche in relazione alla causa, di cui è atteso il provvedimento del giudice del lavoro di Livorno, intentata dall'Ast e dal Cdr all'Azienda per comportamento antisindacale, per la chiusura della redazione di Viareggio e per i carichi di lavoro non consentiti dall'accordo ministeriale sugli ammortizzatori sociali del 31 marzo 2025. L'azione sindacale continuerà fino a quando il provvedimento sarà ritirato.
Nello specifico, l’assemblea dei redattori de “Il Tirreno”, all’unanimità (con 46 voti su 46), ha approvato una seconda giornata di sciopero per lunedì 13 ottobre revocabile solo nel caso in cui l’azienda revochi il provvedimento disciplinare emesso a carico del componente del Cdr entro la mezzanotte di domenica 12 ottobre. Sono richieste inoltre: 1) la pubblicazione del presente comunicato sul sito web de Il Tirreno fin da subito; 2) la pubblicazione del presente comunicato sul quotidiano in edicola lunedì 13 ottobre.
L’Assemblea si è inoltre espressa a favore dell’indizione di uno stato di agitazione, del blocco degli straordinari e dello stop alla produzione degli inserti. Le giornaliste e i giornalisti del Tirreno sono fortemente preoccupate e preoccupati non solo per il provvedimento disciplinare minacciato, ma anche per le prospettive di nuovi e pesanti tagli e per una possibile riorganizzazione che potrebbe avere gravi conseguenze per la tenuta del giornale a fronte di mancati investimenti e di un piano di rilancio. Tutto questo in un quadro di delegittimazione della rappresentanza sindacale.
Contemporaneamente, l’Associazione Stampa Toscana, sempre con il sostegno della Fnsi, diffida la Sae Toscana Srl dal continuare a intraprendere iniziative che hanno il solo scopo di delegittimare e colpire i giornalisti dirigenti sindacali. L’atteggiamento ritorsivo adottato nei confronti del componente del Cdr, che ha testimoniato all’udienza nel procedimento ex art 28 dello statuto dei lavoratori promosso dal sindacato, rappresentato dalla contestazione disciplinare ricevuta dallo stesso ieri non può essere accettato.
Colpire un sindacalista nell’esercizio delle sue funzioni – il collega infatti assisteva un altro collega in una conciliazione sindacale – è un atto gravissimo motivo per cui l’associazione stampa Toscana proclama nei confronti della Sae Toscana Srl lo stato di agitazione sindacale in difesa dei propri iscritti e dirigenti.
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Fnsi e Ast: "Destituite di fondamento le accuse al collega sindacalista del Tirreno". Grave, invece, il comportamento dei manager di SAE Toscana. Lunedì manifestazione davanti alla presidenza della Regione Toscana
La Federazione Nazionale della Stampa e l’Associazione Stampa Toscana, riguardo alla "contestazione disciplinare” avviata nei confronti del Collega componente del Cdr de Il Tirreno, ribadiscono l'assoluta pretestuosità e ritorsività dell’iniziativa editoriale, vera gravissima manifestazione di una condotta aziendale volta a colpire la libertà sindacale e i suoi rappresentanti, offendendoli e dileggiandoli, al solo fine di delegittimarne l’azione.
Le durissime accuse che SAE Toscana s.r.l. ha mosso nei confronti del collega destinatario della contestazione disciplinare, riferendosi a una sua “macroscopica violazione dei doveri di diligenza, correttezza e lealtà”, sono del tutto destituite di fondamento. Al collega viene contestata la produzione e diffusione dello screenshot di una conversazione personale tra il direttore generale e il capo del personale. Ciò è falso. Durante una riunione di Conciliazione in modalità telematica con il presidente dell'Associazione Stampa Toscana in veste di conciliatore, il direttore generale metteva, forse volontariamente, in video, accanto al verbale di conciliazione, lo stralcio di una chat che si scambiava con il capo del personale, nella quale lo stesso presidente AST, il collega del Cdr e il legale di AST erano denigrati pubblicamente alla presenza dell’iscritto, che stava partecipando alla Conciliazione, in una fase delicata della stessa. Nella chat c'era scritto testualmente, riferendosi agli interlocutori: "Di quattro non se ne fa uno buono".
Non basta: nella stessa schermata, rimasta visibile a tutti gli interlocutori collegati per quasi due minuti, lo stesso direttore generale chiedeva al capo del personale se avesse informato due componenti del Cdr che sarebbero stati chiamati a fare gli "informatori-testimoni" a discarico dell'Azienda nella causa intentata da Ast, a nome del corpo redazionale de "Il Tirreno", contro l'editore SAE davanti al Tribunale del lavoro di Livorno.
Tale condotta dimostra inequivocabilmente l’intenzione di SAE Toscana di delegittimare l’organizzazione sindacale davanti agli occhi dei propri iscritti. Quel documento, visibile a tutti coloro che partecipavano alla conciliazione, in ragione della funzione conciliativa svolta in quel contesto dall’Associazione Stampa Toscana, è stato successivamente prodotto nel fascicolo del procedimento davanti al Tribunale di Livorno, a conferma della considerazione che l’Azienda ha nei confronti della rappresentanza sindacale.
Da come si è svolto il “fatto” ne deriva l’assoluta infondatezza e pretestuosità dell’accusa rivolta da SAE Toscana al proprio giornalista componente del CDR. Invece che criticare e chiedere scusa per la condotta dei propri dirigenti, SAE Toscana dimostra ulteriormente la sua insofferenza nei confronti degli organismi sindacali, soprattutto quando chi ne fa parte si rende disponibile a raccontare la verità dentro un’aula di Tribunale davanti al Giudice del Lavoro.
Non potendo colpire il presidente AST, né il legale del Sindacato, SAE Toscana ha diretto la sua azione nei confronti del proprio giornalista, incurante del ruolo sindacale che stava pienamente esercitando in quel momento, ma soprattutto accusandolo di una condotta che lo stesso non ha mai tenuto. I dirigenti sindacali, nel riservarsi azioni legali a loro tutela di fronte alle offese ricevute, invitano di nuovo SAE Toscana a ritirare la contestazione disciplinare.
Fnsi, Ast e Cdr del "Il Tirreno" ringraziano le associazioni regionali di stampa, i coordinamenti e le conferenze dei Cdr, i Comitati di redazione, l'Ordine nazionale dei giornalisti, gli Ordini regionali e la Cgil Toscana per le straordinarie dimostrazioni di vicinanza e di solidarietà. E annunciano per domani, 13 ottobre 2025, una manifestazione con presidio dei giornalisti de "Il Tirreno", alle 15,30, in piazza Duomo, a Firenze, davanti alla presidenza della giunta regionale della Toscana. Interverranno anche la segretaria generale della Fnsi, Alessandra Costante, il presidente dell'Ordina nazionale dei giornalisti, Carlo Bartoli, il presidente dell'Ordine regionale, Giampaolo Marchini. Tutti i colleghi che vorranno partecipare saranno i benvenuti.
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Gruppo Sae Toscana (Il Tirreno) condannato per comportamento antisindacale. Fnsi, Ast e Cdr: "Bene, ma ricorreremo contro la chiusura della redazione di Viareggio"
Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Livorno ha dichiarato "il carattere antisindacale" della condotta di SAE Toscana s.r.l. per
non avere garantito gli incontri periodici previsti dal Contratto Nazionale di Lavoro Giornalistico tra il Comitato di Redazione e i vertici aziendali.
Il Giudice ha inoltre stabilito che il Direttore de Il Tirreno debba procedere alla calendarizzazione dei suddetti incontri nel rispetto della norma contrattuale. La segretaria della Federazione Nazionale della Stampa, Alessandra Costante, e il presidente dell’Associazione Stampa Toscana, Sandro Bennucci, con tutti gli organismi dirigenti del sindacato regionale, e il Cdr del Tirreno, esprimono soddisfazione per il risultato ottenuto, avendo il Giudice riconosciuto la condotta antisindacale di SAE Toscana s.r.l. Annunciano, però, che proseguiranno l'azione legale per ottenere in sede di opposizione, analoga pronuncia di comportamento antisindacale relativamente agli altri comportamenti aziendali.
Ma soprattutto, il sindacato chiederà una pronuncia del Tribunale del lavoro sulla chiusura della redazione di Viareggio, che l'Azienda ha deciso nonostante avesse firmato l'accordo sugli ammortizzatori sociali (cassa integrazione e prepensionamenti) al Ministero del Lavoro, impegnandosi a mantenere invariati l'organico e le redazioni fino al 31 marzo 2026.
L'Associazione Stampa Toscana, titolare dell'azione giudiziaria per conto del corpo redazionale del Tirreno, ha dato mandato al legale, avvocato Pierluigi D'Antonio, che ringrazia per il primo risultato ottenuto, di presentare immediata opposizione, come vuole la prassi, presso lo stesso Tribunale del lavoro di Livorno.