Il Tirreno, Fnsi: «Vicini al collega del Cdr sospeso dall'azienda e alla lotta dell'Ast»

La Federazione della Stampa «sosterrà ogni iniziativa che redazione e Assostampa Toscana decideranno di mettere in campo» a tutela del giornalista colpito dalla contestazione disciplinare bollata come «illegittima».

La Federazione nazionale della Stampa italiana «è vicina al collega sindacalista del Tirreno colpito da una contestazione disciplinare dell'azienda e sospeso per cinque giorni e all'Associazione Stampa Toscana, che ha annunciato immediato ricorso legale contro questo provvedimento, illegittimo, e li affiancherà in ogni sede. Al giornalista - spiega il sindacato in una nota diffusa giovedì 23 ottobre 2025 - è stata espressa solidarietà da tutta Italia, perché con questo atto l'editore, il Gruppo Sae, ha colpito in maniera del tutto strumentale un collega nell'esercizio delle sue funzioni sindacali».

La redazione di questa storica testata, ricorda la Federazione della Stampa, «è alle prese da mesi in una dura vertenza contro un'azienda che viola gli accordi ministeriali, che è appena stata condannata per comportamento antisindacale e che ora colpisce indiscriminatamente un componente del Comitato di redazione perché è impegnato nella difesa dei diritti dei colleghi. Per questo motivo la Fnsi sosterrà ogni iniziativa che redazione e Ast decideranno di mettere in campo».

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Tirreno: sciopero dello straordinario. Ast: ricorso immediato contro la sospensione del sindacalista. E azioni legali per nuovo comportamento antisindacale del Gruppo Sae

L'assemblea dei redattori de "Il Tirreno" ha deciso lo sciopero dello straordinario dopo l'annuncio dell'Azienda di sospendere per 5 giorni il collega sindacalista che era stato colpito da una contestazione disciplinare e anche per protestare contro l'annuncio, del tutto irrituale, attraverso un comunicato stampa, della riorganizzazione del giornale attraverso un'iniziativa con la testata "Paese Sera".

L'Associazione Stampa Toscana si stringe in un abbraccio solidale al collega e a tutto il corpo redazionale de "Il Tirreno" insieme Federazione Nazionale della Stampa e annuncia immediato ricorso legale contro la sospensione, illegittima, del componente del comitato di redazione che non si è macchiato di alcun comportamento contro l'Azienda, ma è stato colpito, in maniera del tutto strumentale, nell'esercizio delle sue funzioni sindacali. 

Assostampa Toscana affida al legale, avvocato Pierluigi D'Antonio, l'incarico di denunciare di nuovo il Gruppo Sae per comportamento antisindacale, recidivo, visto che l'annuncio dell'iniziativa di riorganizzare "Il Tirreno" con "Paese Sera" è stata annunciata attraverso un comunicato senza l'informazione al Comitato di redazione secondo quanto prescrive l'articolo 34 del contratto di lavoro. 

Non basta: Ast farà anche ricorso contro l'ordinanza del giudice del lavoro di Livorno nella parte dove l'Azienda non è stata sanzionata per aver violato, chiudendo la redazione di Viareggio, l'accordo firmato al ministero del lavoro il 31 marzo 2025 secondo il quale non deve essere attuata nessuna forma di riorganizzazione prima del 31 marzo 2026. E' ovvio che anche l'iniziativa di Paese Sera, se dovesse trovare concretezza, violerebbe tale accordo. 

Il comunicato del Cdr e dell'assemblea de "Il Tirreno"

L'assemblea dei redattori del Tirreno all'unanimità con 41 voti su 41 presenti ha deliberato lo sciopero degli straordinari per la giornata di oggi 22 ottobre 2025, come previsto dallo stato di agitazione votato in data 11 ottobre, anch'esso all'unanimità.

I giornalisti del Tirreno hanno quindi lavorato regolarmente per almeno 7 ore e mezzo come prevede il contratto (36 ore settimanali su 5 giorni) senza riuscire a completare il giornale, a dimostrazione di quanto avviene quotidianamente, ovvero la necessità di due-tre ore di straordinari a testa per completare la produzione delle pagine. Straordinari che peraltro mai vengono retribuiti dall'azienda. In questo senso è bene precisare che l'orario di entrata al lavoro delle cronache è fissato da anni alle ore 10 con la riunione di redazione e il lavoro dei giornalisti inizia già prima con la ricerca delle notizie e non con il log-in nel sistema editoriale che rappresenta solo una parte del lavoro dei redattori, che non sono impiegati né hanno il cartellino.

La decisione dello sciopero degli straordinari è stata presa a seguito dei sorprendenti contenuti della nota diffusa da Gruppo Sae e Sae Toscana con la quale è stato annunciato il provvedimento disciplinare di sospensione per più giorni ad un membro del comitato di redazione (comunicato contemporaneamente alla diffusione della nota sulla Pec del collega) dopo l'avvio di un procedimento disciplinare per un'azione svolta nelle vesti di sindacalista durante attività esclusivamente sindacale.

 Nella stessa nota Gruppo Sae e Sae Toscana hanno annunciato una riorganizzazione dell'assetto del giornale e il contestuale lancio di una nuova testata, Paese Sera, in abbinamento col Tirreno, notizie ancora non note e mai discusse a un tavolo ufficiale con i rappresentanti sindacali, in violazione ancora una volta dell'articolo 34 del contratto di lavoro che prevede comunicazioni precise e formali di questi argomenti. Lo stesso direttore in una call col cdr avvenuta alle ore 15.30 ha fatto sapere di non essere a conoscenza di questo piano.

 Tutto questo avviene nonostante nei giorni scorsi il comitato di redazione avesse tentato un approccio assolutamente informale e costruttivo con l’azienda per riaprire un canale di dialogo. Il Cdr e l’azienda si erano impegnati a congelare qualsiasi decisione e a sedersi a un tavolo istituzionale. Era la precondizione per superare tensioni prodotte dalle continue provocazioni: violazione delle regole sindacali (certificata, peraltro, anche da una sentenza del tribunale di Livorno), continui atteggiamenti denigratori dei manager nei confronti delle giornaliste e dei giornalisti e della rappresentanza sindacale, forzature inaccettabili. Ebbene, questo canale di dialogo è nuovamente naufragato con il comunicato di oggi di Sae e Sae Toscana e con il provvedimento disciplinare, che hanno colto di sorpresa giornaliste e giornalisti de Il Tirreno, il comitato di redazione e quanti si erano impegnati nelle ultime ore per provare ad avviare un rapporto sindacale disteso e propositivo.

 L'assemblea all'unanimità ha condannato la decisione della sanzione disciplinare al collega sindacalista, ritenuta vessatoria, ritorsiva e intimidatoria nei confronti di tutto il corpo redazionale e della rappresentanza sindacale.

 L'assemblea ha anche espresso nuovamente le sue fortissime preoccupazioni rispetto ad un piano di ristrutturazione che vedrebbe ridurre ulteriormente il perimetro del giornale e un progressivo abbandono dei territori, da sempre la vera forza d'identità del Tirreno.

 Allo stesso tempo l'operazione Paese Sera è ritenuta all'unanimità dei giornalisti un pericoloso salto nel vuoto che metterà a repentaglio la tenuta economica del Tirreno già ora in difficoltà e i posti di lavoro. In un periodo di grave e nota crisi dell'editoria col crollo delle copie cartacee e di incertezza nel futuro dovuta all'avvento dell'intelligenza artificiale per il digitale, Gruppo Sae e Sae Toscana pensano di poter realizzare un quotidiano nazionale da Livorno, da una redazione che da anni è costretta a fare a meno anche dell'Ansa.

 A fronte del provvedimento e degli annunci fatti da Sae, l'Associazione Stampa Toscana ha annunciato di voler procedere, col sostegno dell'assemblea e del comitato di redazione, al ricorso rispetto al provvedimento disciplinare nei confronti del sindacalista e al reclamo rispetto a una parte della sentenza del tribunale del lavoro di Livorno, nello specifico sulla chiusura della redazione di Viareggio, avvenuta contro il piano presentato al ministero del lavoro lo scorso marzo e senza rispettare le procedure sindacali previste dal contratto di lavoro. Riscontrando un comportamento antisindacale anche nella comunicazione di Sae relativa alla riorganizzazione del Tirreno e al lancio di Paese Sera, annunciato con un comunicato stampa senza passare da un confronto formale con la rappresentanza sindacale.

 Le giornaliste e i giornalisti del Tirreno continueranno lo stato di agitazione in corso che prevede il blocco di tutti gli inserti fino a quando non saranno ristabilite corrette relazioni sindacali e sarà riconosciuto il carico di lavoro che quotidianamente cade sulle spalle della redazione, oberata peraltro da cinque anni di pesante cassa integrazione iniziata con l'avvento di Sae a fronte di nessun vero investimento né di alcun piano di rilancio.

 L'assemblea all'unanimità ritiene che per garantire un futuro alla testata, la tenuta occupazionale e una voce di informazione libera sul territorio della Toscana occidentale e centrale, Gruppo Sae e Sae Toscana debbano iniziare a pensare ad una cessione del giornale anche con il supporto delle istituzioni del territorio.

L'assemblea dei redattori del Tirreno
Il comitato di redazione del Tirreno

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Interrogazione parlamentare Pd sul Tirreno: "Intervenire sulle condotte antisindacali e tutelare il lavoro dei giornalisti". Ast e Cdr: "L'Azienda cambi passo"

Il Partito democratico ha presentato un'interrogazione parlamentare, a firma degli onorevoli Marco Simiani e Emiliano Fossi (anche segretario Dem in Toscana), sulla vicenda de "Il Tirreno", che ha visto l'Azienda, nonostante la condanna per condotta antisindacale dal Tribunale del lavoro di Livorno, inviare una contestazione disciplinare, del tutto immotivata, a un sindacalista nell'esercizio delle sue funzioni. 

Associazione Stampa Toscana e Cdr de "Il Tirreno" prendono atto con favore dell'intervento politico e si aspettano, da parte dell'Azienda, il ritiro della contestazione disciplinare al sindacalista e un cambiamento di passo nei rapporti sindacali e all'interno della redazione.

Ed ecco il testo integrale dell'interrogazione

Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle imprese e del made in Italy; per sapere, premesso che:
nei giorni 11, 12 e 13 ottobre 2025 i giornalisti del quotidiano Il Tirreno, edito da Sae Toscana S.r.l., hanno proclamato e attuato giornate di sciopero e di sospensione dall’attività lavorativa, impedendo l’uscita del giornale in edicola e l’aggiornamento del sito online, in segno di protesta contro un provvedimento disciplinare ritenuto ritorsivo nei confronti di un componente del Comitato di redazione (Cdr);

 la contestazione disciplinare è stata notificata al redattore in relazione a un episodio che lo vedeva impegnato nelle sue funzioni sindacali, nell’ambito di una conciliazione online alla presenza di rappresentanti aziendali, del sindacato e di un giornalista prepensionando; secondo quanto denunciato nel comunicato congiunto dell’Assemblea dei redattori del Tirreno, del Cdr, della Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi) e dell’Associazione stampa toscana (Ast), la contestazione risulta “gravissima e del tutto ingiustificata”, in quanto riferita a una circostanza verificatasi nell’esercizio delle prerogative sindacali e non in ambito redazionale o produttivo;

tale provvedimento si inserisce in un contesto di rapporti aziendali fortemente deteriorati, oggetto di una causa con la quale la condotta dell’ Azienda, Sae Toscana srl, è stata sanzionata dal Tribunale del lavoro di Livorno, con ordinanza del 13 ottobre 2025, per condotta antisindacale.

 La causa era stata promossa da Ast e Cdr nei confronti dei comportamenti antisindacali dell’ Azienda; i giornalisti del Tirreno, con il pieno sostegno della Fnsi e dell’Ast, hanno denunciato un clima di delegittimazione della rappresentanza sindacale e un atteggiamento denigratorio da parte del management dell’azienda nei confronti dei rappresentanti dei lavoratori;
l’Associazione Stampa Toscana, sempre con il sostegno della Fnsi, ha diffidato formalmente Sae Toscana S.r.l. dal proseguire con iniziative che mirano a colpire o intimidire i dirigenti sindacali e ha proclamato lo stato di agitazione della categoria in difesa dei propri iscritti;
tale situazione appare preoccupante non solo per i riflessi occupazionali e redazionali interni, ma anche per le implicazioni sulla libertà di stampa, sulla tutela dei diritti sindacali e sulla tenuta del pluralismo informativo in Toscana, regione in cui Il Tirreno rappresenta una delle principali testate giornalistiche di riferimento.

Se il governo sia a conoscenza dei fatti sopra esposti e quali informazioni abbia acquisito in merito alla situazione occupazionale e sindacale presso Sae Toscana S.r.l. e la redazione del Tirreno; se non ritenga opportuno attivare il Ministero del lavoro e delle politiche sociali affinché verifichi l’eventuale sussistenza di condotte antisindacali o lesive della libertà di rappresentanza ai sensi dell’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori;

se il Governo non ritenga necessario promuovere un tavolo di confronto tra le parti – azienda, rappresentanze sindacali e Fnsi – per garantire il rispetto degli accordi ministeriali sugli ammortizzatori sociali e per salvaguardare l’occupazione, la qualità dell’informazione e la libertà sindacale;

Marco Simiani, Emiliano Fossi