Libro di Adam Smulevich: “E sceglierai la vita”, scritto 30 anni dopo l’uccisione di Rabin

La sera del 4 novembre del 1995 il primo ministro israeliano Yitzhak Rabin fu ucciso da un fanatico al termine di un affollato comizio per la pace a Tel Aviv.


Leggenda dell'esercito, eroe nazionale, Rabin aveva consacrato l'ultima fase della sua esistenza alla scrittura di un nuovo capitolo nelle relazioni tra israeliani e palestinesi. Trent'anni dopo, il collega Adam Smulevich si è messo in cerca della sua eredità politica e morale nei luoghi in cui si dipana la sua complessa biografia. Da Gerusalemme a Ramallah, passando per Gaza: E sceglierai la vita (ed. Minerva), il suo ultimo libro, dà voce a familiari, collaboratori, amici e rivali e a chi oggi prova a seminare speranza. Dopo due anni di guerra e molta sofferenza, "dal fiume al mare" è arrivata ora una fragile tregua. Arriverà anche la pace?


«La violenza sta minando le fondamenta della democrazia israeliana», aveva detto Rabin poco prima di essere ucciso. Lo statista aveva poi intonato il brano simbolo del movimento pacifista, Shir LaShalom, scritto nel 1969 dal paroliere Yaakov Rotblit, la cui strofa chiave è un invito all’azione senza restare in attesa. In altri tempi l'avrebbe bollato come un testo disfattista. «Non sussurrate preghiere timide. Uscite e gridate un canto di pace, affinché tutti possano sentire».