La Giunta esecutiva della Federazione nazionale della Stampa italiana, insieme con la Consulta delle Associazioni regionali di Stampa, ha deciso all'unanimità di proclamare per venerdì 28 novembre l'astensione dal lavoro dei giornalisti di quotidiani, periodici, agenzie di stampa, testate online, radio e televisioni nazionali che applicano il contratto di lavoro Fnsi - Fieg.
Mentre il giorno prima, giovedì 27 novembre, il Consiglio nazionale della Fnsi si riunirà in piazza dei Santi Apostoli, a Roma, per lanciare la mobilitazione che l'indomani porterà i giornalisti allo sciopero.
Il sindacato rivendica dignità per il lavoro dei colleghi dipendenti e lavoratori autonomi, norme per il corretto utilizzo dell'intelligenza artificiale nelle redazioni, il riconoscimento anche economico del ruolo cruciale che il giornalismo riveste nell'ordinamento democratico del nostro Paese.
Perché "il nostro lavoro vale".
I giornalisti sono lavoratori come tutti gli altri e hanno bisogno di un contratto. Dal loro contratto e dalle loro tutele sindacali dipende un'informazione libera, autonoma e autorevole nei confronti dei cittadini, ai quali altrimenti rimarrebbero solo notizie manipolate dai grandi colossi del web.
Come disse nel 2023 il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, "il contratto di lavoro dei giornalisti - scaduto ormai da anni - costituisce il primo elemento dell'autonomia della categoria".
Agli iscritti Ast
Per quanto riguarda Ast, tutti i componenti dei Cdr e i tutti i fiduciari di redazione sono convocati, attraverso la Consulta sindacale della Toscana, a Roma per il 27 novembre, alle 10, in piazza Santi Apostoli, Ast provvederà direttamente a rimborsare i colleghi, dietro presentazione di distinta spese, fino a 80 euro, come stabilito dalla Fnsi.
Assostampa Toscana convoca per il giorno dello sciopero, 28 novembre 2025, alle ore 11,00, in Largo Ettore Bernabei, di fronte alla sede Rai, una manifestazione alla quale, oltre ai Cdr e ai fiduciari di redazione, sono invitati a partecipare tutti i giornalisti, precari compresi. Sarà l'occasione per lanciare, anche dalla Toscana, un segnale forte per rinnovare un contratto di lavoro scaduto da oltre 11 anni e chiedere con forza nuove condizioni contrattuali anche per tutti coloro che sono precari o non hanno contratti adeguati.
Il presidente Ast, Sandro Bennucci, e tutti gli organismi dirigenti dell'Associazione Stampa Toscana, insieme ad Antonio Lovascio e al Gruppo Pensionati, e a Franco Morabito con il Gruppo toscano giornalisti sportivi, sono a disposizione dei colleghi per informazioni, chiarimenti, indicazioni.
VERSIONE PER QUOTIDIANI, AGENZIE E WEB
Il giornalismo è presidio fondamentale per la vita democratica del nostro Paese, ma la qualità dell'informazione si sta deteriorando.
Gli editori non hanno colto le opportunità nei ricavi della trasformazione digitale del settore e davanti alla crisi dei media tradizionali hanno preferito tagliare il costo del lavoro.
La riduzione degli organici delle redazioni e delle retribuzioni dei giornalisti attraverso licenziamenti, ripetuti stati di crisi con le casse integrazioni e migliaia di prepensionamenti, la paralisi contrattuale ha inaridito l'offerta di notizie con ricadute negative sul pluralismo e sul diritto dei cittadini a essere informati.
Per queste ragioni i giornalisti hanno proclamato lo sciopero nazionale per il 28 novembre per protestare contro il mancato rinnovo del contratto nazionale di lavoro Fnsi-Fieg, scaduto da oltre dieci anni.
Ritengono che per lo sviluppo dell'informazione sia necessario un nuovo accordo con gli editori che tenga conto della perdita del potere d'acquisto degli stipendi eroso dall’inflazione, che favorisca l'ingresso nelle redazioni di giovani, che garantisca diritti e retribuzioni adeguate alle migliaia di collaboratori e corrispondenti - per lo più precari -, che tutti i giorni raccontano quanto accade nelle nostre città.
Il nuovo contratto non deve lasciare indietro nessuno, tutelando i diritti acquisiti, contemplando nuove figure professionali e occupandosi di intelligenza artificiale e di equo compenso per la cessione dei contenuti sul web.
Lo sciopero che sarà proceduto il giorno prima 27 novembre da una manifestazione di piazza a Roma, non ha motivazioni politiche, ma vuole ribadire che un'informazione di qualità è possibile solo con giornalisti professionali liberi tutelati, come tutti i lavoratori del nostro paese, nei loro diritti e nelle retribuzioni adeguate dal rinnovo del contratto di lavoro.
VERSIONE PER RADIO E TV
Il giornalismo professionale resta un presidio fondamentale della nostra democrazia ma la qualità dell’informazione si sta deteriorando.
Di fronte alle sfide del mercato digitale gli editori hanno scelto la strada più facile: tagliare il costo del lavoro tra stati di crisi, prepensionamenti e licenziamenti e non rinnovare da dieci anni il contratto di categoria.
Di fronte alla riduzione degli organici, a un precariato intollerabile e a salari erosi dall’inflazione sciopereremo il 28 novembre.
Non è uno sciopero politico ma vogliamo ricordare agli editori che l’informazione di qualità passa solo da giornalisti professionali e liberi tutelati correttamente, come tutti i lavoratori del nostro paese, nei loro diritti e nelle retribuzioni