Vertenza Tirreno arriva in Parlamento: interrogazione della senatrice Zambito. L'Azienda chiede nuovo incontro all'Ast

Sulla vertenza che riguarda "Il Tirreno" è stata presentata un'interrogazione parlamentare dalla senatrice Ylenia Zambito (Pd), rivolta al Presidente del consiglio e ai ministri del lavoro e delle politiche sociali e per la famiglia, la natalità e le pari opportunità. Intanto l'Azienda ha risposto alla lettera di diffida inviata dall'Associazione Stampa Toscana attraverso il consulente legale, avvocato Pier Luigi D'Antonio, negando ogni addebito, ma, contemporaneamente, attraverso la propria dirigenza, ha chiesto un nuovo incontro al presidente Sandro Bennucci e alla delegazione sindacale. La richiesta è stata accolta, d'intesa con la Fnsi, con un unico obiettivo: che l'incontro, fissato per i prossimi giorni, possa affrontare e portare a soluzione i problemi, tutt'ora irrisolti, che gravano sul corpo redazionale de "Il Tirreno". 

 La senatrice Ylenia Zambito, nella sua interrogazione, riassume la vicenda sindacale, nata dall'assemblea dei redattori che aveva chiesto l'intervento legale dell'Associazione Stampa Toscana, sindacato unico e unitario dei giornalisti, dopo la denuncia di condizioni di lavoro non più accettabili e del mancato rispetto, da parte aziendale, di fondamentali accordi sul pagamento dell'aggiornamento professionale e delle sostituzioni per maternità. Zambito si sofferma anche sull'espressione usata da un manager durante l'incontro con Assostampa Toscana e Cdr, paragonando la maternità di una giornalista alla "gestazione di un elefante". La senatrice Zambito chiede al governo di sapere se è a conoscenza dei fatti esposti, quali iniziative intende adottare e di censurare i comportamenti dell'Azienda ritenuti antisindacali.

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L'interrogazione della senatrice Zambito

 Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali e per la famiglia, la natalità e le pari opportunità. –

Premesso che:

il 23 maggio 2025, l’assemblea dei redattori della testata giornalistica “Il Tirreno”, di proprietà del gruppo SAE S.p.A., ha approvato all’unanimità un documento per reagire alle espressioni usate dai manager del gruppo SAE che ad un tavolo ufficiale, davanti ai vertici di Associazione stampa toscana, Federazione nazionale della stampa e comitato di redazione, hanno paragonato la maternità di una collega alla gestazione di un elefante. Maternità che aveva portato la collega a più ricoveri, situazioni di cui l'azienda era a conoscenza;

le commissioni pari opportunità FNSI, ODG, Usigrai con “Giulia Giornaliste” hanno diffuso una nota sulla vicenda, sottolineando che “durante l'incontro, i manager hanno paragonato la maternità di una giornalista alla gestazione di un elefante. Sono parole fuori luogo e fuori epoca, che indignano e offendono. Alla collega interessata il particolare sostegno delle nostre Cpo e di Giulia”;

l’Assostampa ha anche dichiarato: “In seguito alle denunce contenute in un documento approvato all'unanimità dall'assemblea (44 voti su 44 giornalisti presenti) e alla richiesta d'intervento del legale del sindacato, Ast ha chiesto un incontro immediato all'Azienda per cercare di trovare soluzioni ai problemi sollevati dal corpo redazionale, o almeno d'intavolare una trattativa per aprire uno spiraglio sindacale, magari attraverso un abbassamento della percentuale di cassa integrazione, per rendere meno pesanti i carichi di lavoro.

L'incontro, al quale hanno partecipato anche alcuni componenti del Cdr (in presenza e da remoto), ha dovuto registrare l'atteggiamento di un'azienda capace addirittura di voler imporre l'innalzamento del livello di cassa integrazione e di negare il rispetto degli accordi firmati. La motivazione dei manager? ‘Non ci sono soldi’”;

nell’edizione del 24 maggio 2025 del quotidiano, replicando al comunicato sindacale, l’editore ha ammesso di aver utilizzato l’espressione “gestazione da elefante” nei confronti di una giornalista dipendente.

Il sindacato dei giornalisti denuncia che da quando il gruppo SAE ha preso la guida de Il Tirreno e degli altri giornali, provvedimenti di concessione di cassa integrazione e prepensionamenti si sono susseguiti senza soluzione di continuità garantendo alla proprietà una quantità enorme di risparmio sui costi di gestione.

Si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative intendano adottare, per quanto di rispettiva competenza, al fine di censurare i comportamenti antisindacali dell’azienda e se intendano convocare un tavolo di confronto tra le parti sindacali e l’azienda per trovare soluzioni ai problemi contrattuali esposti.